venerdì 8 agosto 2014

Nasce nologo, marchio internazionale per il consumo etico-sostenibile

Novità assoluta per la distribuzione italiana e internazionale, NOLOGO nasce per soddisfare l'esigenza dei consumatori per beni di largo consumo di qualità e sostenibili il cui acquisto abbia un impatto diretto su progetti di solidarietà sociale.
NOLOGO è un marchio, utilizzabile come brand o sigillo di garanzia internazionale, registrato in 33 paesi utilizzabile su oltre 200 prodotti/mercati per un totale di 2.500 referenze in settori che vanno dalla cosmesi alla pulizia della casa, dai prodotti ortofrutticoli e ittici ai prodotti per la cancelleria.
Si rivolge alle aziende produttrici che si riconoscono nella filosofia NOLOGO e vogliono valorizzare i propri prodotti impegnandosi a sottoporsi ad un processo di attestazione rilasciata da SGS Italia SpA, ente di certificazione internazionale, che verifica la coerenza comportamentale e il rispetto dei valori NOLOGO e della legislazione vigente in ogni singolo paese.
L'Attestazione conferma al Consumatore che i prodotti NOLOGO sono realizzati da aziende che adottano un comportamento socialmente responsabile sia nella governance che nella realizzazione dei prodotti, rispettano i valori NOLOGO, sostengono le iniziative promosse dal programma di solidarietà sociale NOLOGO.
Il network NOLOGO offre al consumatore la garanzia di usufruire di categorie di prodotto differenti, fornite da aziende diverse ma legate dalla stessa filosofia; offre alle aziende notorietà e visibilità nei confronti di un segmento di clienti in forte crescita; consente ad Associazioni, Onlus e Enti No Profit di finanziarsi in maniera svincolata da una specifica categoria di prodotto.
Sostenere il sociale è stato sin da subito il primo obiettivo dell'ideatore della firma NOLOGO, Americo Casci Magnani – amministratore unico di Key Solution: "Legare il mondo dell'industria al sociale è la sfida dei prossimi anni. Questi due settori, che oggi sembrano così distanti, devono sempre più diventare comunicanti. I consumatori giocheranno un ruolo decisivo in questo cambiamento. NOLOGO identifica per il consumatore finale questa filosofia dove profitto e solidarietà vanno di pari passo ed ha la forza di avere una visibilità internazionale paragonabile a quella dei principali brand".
L'idea di Key Solution, che lega la vendita dei prodotti a marchio NOLOGO all'investimento di quota parte dei proventi in progetti di solidarietà sociale, non ha tardato a trovare l'interesse di SGS Italia SpA, leader mondiale nei servizi di verifica, ispezione e certificazione d'impresa.
"Oggi i consumatori sono sempre più consapevoli dell'impatto che le loro scelte hanno nelle decisioni delle Imprese. La domanda di comportamenti etico sostenibili sembra non trovare ancora una adeguata offerta sul mercato; questo apre importanti spazi di dialogo per le aziende che vogliano cogliere questo "richiamo" da parte dei consumatori. Riteniamo che sia nell'interesse delle Imprese rispondere al meglio a queste esigenze. Il progetto NOLOGO ci ha positivamente colpito per la sua visione globale e per le sue potenzialità in tal senso e pertanto abbiamo deciso di partecipare fornendo i nostri servizi e le nostre competenze" spiega Laura Ligi di SGS Italia.
NOLOGO si presenta così come una firma capace di comunicare al consumatore finale una continuità qualitativa e di valori dei propri acquisti. Ogni anno Key Solution realizzerà e pubblicherà il Report Annuo di Solidarietà Internazionale con l'elenco di tutte le iniziative realizzate grazie alla sensibilità delle aziende del circuito NOLOGO.
L'impegno sociale non sarà però unidirezionale da parte delle aziende aderenti: tutte le società coinvolte nel progetto e dunque anche Key Solution e SGS Italia stesse si impegnano contrattualmente a finanziare, con parte dei proventi derivati dalle licenze, le attività di solidarietà sociale promosse.
 
 

giovedì 7 agosto 2014

Impianti più efficienti grazie ai Big Data

Il centro Ricerca Enel di Pisa è leader da decenni nella fluidodinamica computazionale, un settore di studi che ha consentito di migliorare l'efficienza degli impianti di La Spezia, Fusina e Larderello

L'utilizzo dei Big Data rappresenta una delle frontiere più avanzate nello sviluppo delle aziende e dei processi produttivi, ma la raccolta e l'utilizzo di enormi moli di informazioni nel settore industriale non è una novità.
Enel, in particolare, è da anni leader nella fluidodinamica computazionale (o Computational fluid dynamics, CFD), un sistema di calcolo utilizzato in numerosi settori industriali, dall'edilizia alla produzione di automobili sino agli studi ambientali.
Un campo di studi in grado di migliorare anche efficienza, performance e impatto ambientale delle centrali elettriche, e che per questo è anche tra le eccellenze della Ricerca Enel: il centro della ricerca Enel di Pisa è infatti leader da decenni negli studi CFD.
Un'eccellenza che ha trovato riconoscimento nel premio consegnato a Enel in occasione dell'Ansys user meeting 2014, evento internazionale che raccoglie le industrie che utilizzano la CFD, durante il quale sono stati presentati, tra l'altro, i modelli elaborati dal Centro di Ricerca di Pisa per migliorare l'efficienza dell'impianto termoelettrico di
La Spezia, di quello alimentato al 100% da idrogeno di Fusina e dei pozzi geotermici di Enel Green Power a Larderello.
Attraverso l'utilizzo di algoritmi numerici, implementati all'interno di software complessi e calcolatori capaci di realizzare quantità elevate di operazioni in contemporanea, i modelli CFD utilizzati dalla ricerca Enel permettono di prevedere il comportamento dei fluidi e di utilizzare al meglio le fonti energetiche, rendendo sempre più efficienti le prestazioni di impianti termoelettrici e rinnovabili e individuando nuove soluzioni da applicare a pozzi geotermici, condotti dei fumi di centrali a carbone o sistemi di combustione delle turbine a gas.

www.enel.it

 

lunedì 4 agosto 2014

Assocalzaturifici: Dati Economics 5/2014

 

MERCATO ITALIA

CONSUMI DELLE FAMIGLIE: ANCORA NESSUN SEGNO DI RIPRESA IN AVVIO 2014...
Ulteriore arretramento per gli acquisti di calzature in Italia, scesi nei primi 4 mesi 2014 – secondo i dati elaborati per Assocalzaturifici dal Fashion Consumer Panel di Sita Ricerca – del 2,8% in quantità e del 5,4% in spesa, con prezzi medi in ribasso del 2,6%.

Unico (debole) recupero per gli acquisti di "sportive e sneakers": +1,2% in quantità, a fronte però di un calo dell'1,8% in valore. Forti diminuzioni per il segmento "bambini/ragazzi" (-8,2% in volume e -13,2% in spesa) e per le scarpe per donna (-5,7% e -7,2%).
Approfondisci

... DOPO LA GELATA DEL 2013
Il 2013 è stato, per il mercato domestico, un anno di grande sofferenza: frenata dalla ristrettezza del reddito disponibile e dal clima di incertezza che ha fortemente condizionato gli acquisti rimandabili, la spesa delle famiglie per le calzature ha subìto una marcata contrazione (-5,8% sul 2012), scendendo a 6,9 miliardi di euro.
Analogo l'arretramento in termini di volume, dove si è accentuata l'erosione già in atto da un quinquennio.

Fonte: elaborazioni Assocalzaturifici su dati Sita Ricerca *

I 185,2 milioni di paia acquistati nel 2000 si sono ridotti, nel 2013, a 162,6 milioni, con un calo di ben il 12,2% rispetto ad allora. Depurando dall'inflazione intervenuta nel decennio, la flessione in valore tra 2000 e 2013 risulta superiore al 20%.

CONTINUA A SOFFRIRE IL DETTAGLIO TRADIZIONALE
L'analisi condotta da Assocalzaturifici sui dati Sita Ricerca mostra la forte difficoltà del dettaglio indipendente multimarca – sia negozi specializzati in calzature che negozi di abbigliamento trattanti calzature – che hanno evidenziato flessioni attorno al 15% in quantità e addirittura tra il 15% e il 20% a valore rispetto al 2012.
Confermano il trend di crescita gli acquisti online, con incrementi tendenziali attorno al 55%, che però rappresentano ancora solo il 3,6% sul totale spesa (erano il 2,2% nel 2012).

Fonte: SITA Ricerca, elaborazioni Assocalzaturifici

Nonostante il trend penalizzante, i negozi specializzati sono risultati nel 2013, assieme alle catene di negozi, il principale canale di vendita nazionale (con oltre 2 miliardi di euro, pari al 29% del totale spesa).

AUMENTA IL PESO DELLE SVENDITE SUL TOTALE
Già a consuntivo 2012 sconti/svendite/saldi avevano superato la metà delle vendite complessive, in seguito al notevole aumento delle promozioni durante tutto il corso dell'anno e non solo nel canonico periodo dei saldi; nel 2013 hanno rappresentato il 56,9% delle vendite totali annue in volume e il 52,5% in valore.

COLPITE TUTTE LE FASCE DI PREZZO
Se il 2012 aveva registrato, nonostante il trend asfittico generale degli acquisti, un incremento nelle fasce top oltre i 200 euro, lo stesso non può dirsi del 2013: le fasce prezzo superiori ai 200 euro al paio sono anzi risultate, percentualmente, le più colpite. E' cresciuta, invece, la fascia prezzo medio-alta subito inferiore (quella da 150 a 200 euro/paio).
Ma, nonostante questo isolato segno positivo, l'andamento rimane sfavorevole con riferimento a tutte le quattro macro-classi prezzo analizzate.



Fonte: elaborazioni Assocalzaturifici su dati Sita Ricerca

L'ITALIA: UN MERCATO TUTT'ALTRO CHE TRASCURABILE
Sebbene la produzione Made in Italy resti fortemente orientata verso i mercati esteri (nel 2013 è stato esportato l'85% di quanto realizzato) il mercato nazionale rappresenta per le aziende italiane – con circa 30 milioni di paia ad esso destinate nel 2013 –  il 3° mercato di sbocco più importante in volume, dopo Francia e Germania.

Fonte: SITA Ricerca, elaborazioni Assocalzaturifici

* Nota: in seguito alla riparametrazione dei tassi di copertura sui consumi è stata creata da Sita Ricerca una nuova serie di dati a partire dall'anno 2000.

 

giovedì 17 luglio 2014

Farmo: nuove idee senza glutine per l'aperitivo

Irrinunciabile, divertente, rilassante: l'aperitivo si è affermato negli anni come trend assoluto capace di coinvolgere giovani e meno giovani in un rito di gruppo da consumarsi a casa o in piazza, ma anche  nei luoghi di vacanza o in spiaggia durante l'estate.

FARMO , azienda leader mondiale specializzata nella produzione  di pasta, prodotti da forno e mix di farine speciali, senza glutine propone alcuni prodotti da forno perfetti per accompagnare  bevande e appetizer.

 

 

GRISSINI AL SESAMO:  croccanti bontà, sapore tostato

Sfiziosi e ideali per un'alimentazione equilibrata, i GRISSINI AL SESAMO nascono dall'incontro tra i croccanti semi di sesamo, ricchi di omega 3 ed un impasto gustoso e leggero senza glutine a base di fecola di patate, farina di riso e di grano saraceno.

 

Saporiti e genuini, i GRISSINI AL SESAMO FARMO non contengono conservanti e additivi, ma solo ingredienti semplici di prima qualità OGM free con l'aggiunta di olio extra vergine di oliva e dell'aroma naturale di rosmarino, per un tocco in più di mediterraneità.

 

Per chi ama i gusti più tradizionali, Farmo propone i GRISSINI nella versione classica, senza l'aggiunta di sesamo.

E' disponibile in confezione da 200 g presso farmacie, negozi specializzati e GDO

FIBREPAN: il mix per realizzare pizze e focacce soffici e golose

Preparare pizze, focacce, mini-panini fragranti e genuini senza rinunciare al gusto delle alternative tradizionali è facile con FIBREPAN, l'inimitabile preparato Farmo per realizzare con successo golosi prodotti da forno.

Questa speciale farina a base di amido di frumento deglutinato, è ricca di fibre (grazie ai semi di Psyllium) consentendo all'impasto un'ottima tenuta. Una volta tolto dal forno e raffreddato, l'impasto non si sgonfia e rimane soffice e buono.

Versatile ed elastico, FIBREPAN viene riconosciuto dal mercato per le sue proprietà di elevata lavorabilità ed alta resa.

 

E' disponibile in confezione da 500 g presso farmacie, negozi specializzati e GDO

 

 

Entrambi i prodotti sono marcati con il logo di GF-certified (certificazione GlutenFree)

Il pomodoro biologico Alce Nero protagonista dell'evento: "Agricoltore vero pomodoro verissimo"

Una giornata tra i fertili campi della Romagna con i tecnici e gli esperti per analizzare i metodi di coltivazione biologica, le proprietà e i valori nutrizionali del pomodoro, per concludere la giornata con la gustosa cucina raccontata dello chef Salvini.
 
Alla scoperta del pomodoro biologico Alce Nero. Dai campi dove viene coltivato alla tavola. Un percorso per approfondire insieme a tecnici, agronomi ed esperti le differenze tra la coltivazione biologica e quella convenzionale e i benefici per la salute dei pomodori maturati senza trattamenti chimici. Questi i temi principali al centro dell'evento #pomodoroalcenero, che si è recentemente svolto tra i campi di Conventello in provincia di Ravenna de La Cesenate, azienda socia di Alce Nero, che dedica oltre 200 ettari di terreno alla coltivazione dei pomodori per un raccolto di circa 100mila quintali l'anno.
"In agricoltura biologica il primo obiettivo è la qualità del prodotto, per questo è fondamentale coltivare in ambienti vocati. Il biologico esclude l'impiego di sostanze chimiche e ammette solo trattamenti a base di rame per combattere la peronospora, oli minerali e Bacillus per contenere la Nottua e piretro (che si ottiene dai fiori dell'omonima pianta) contro gli afidi. Invece, per eliminare le erbe infestanti si utilizza il metodo meccanico con rincalzature e sarchiature del terreno e la strategia della 'falsa semina'", spiega Eleonora Grilli, Tecnico qualità delle aziende agricole.
"I terreni qui sono particolarmente fertili anche grazie alla vicinanza al mare: il vento salino aiuta ad asciugare mentre l'acqua del mare si mischia a quella dolce e conferisce una naturale sapidità. Infine, in genere, tra i campi convenzionali e quelli bio è prevista una zona di rispetto di 10-15 metri. Il raccolto viene fatto a macchina che taglia la pianta e separa le bacche selezionando solo quelle rosse grazie a un sensore ottico e all'esperienza dei nostri tecnici", spiega Arturo Santini, Presidente de La Cesenate.
"Alla domanda perché scegliere bio, rispondo semplicemente perché ci si vuole bene. La chimica è molto rassicurante in agricoltura come nell'allevamento, dove si usano tantissimi antibiotici che entrano nella catena alimentare. Il biologico non cura, previene. É un metodo di relazionarsi completamente diverso, si segue il frutto o l'ortaggio ogni giorno, con una consapevolezza di tutti i passaggi. Ritengo che anche il fruitore debba entrare in relazione con chi fa il prodotto, ecco perché abbiamo scelto di spiegare l'intero percorso nelle etichette narranti realizzate in collaborazione con Slow Food", commenta Lucio Cavazzoni, Presidente del Gruppo Alce Nero.
"Il pomodoro bio non prevede l'utilizzo di pesticidi di sintesi, studi scientifici hanno constatato che ne deriva una diversa composizione: il metodo biologico fa sì che sia naturalmente più ricco di fitonutrienti come il licopene, un antiossidante che esercita un importante effetto anti-tumorale, di alcuni tipi di polifenoli e di vitamina C. Il tipo di terreno, le condizioni climatiche e i trattamenti influenzano la qualità del pomodoro, quello coltivato biologicamente è più sano perché privo di pesticidi, più "nutraceutico" oltre che dal sapore migliore perché è più ricco di sostanze zuccherine che gli conferiscono il gusto caratteristico", sottolinea Renata Alleva PhD in Biochimica, Specialista in Scienza dell'Alimentazione e Ricercatore presso IRCCS Rizzoli di Bologna.
Primino Vecchiattini, tecnico agricolo che da 54 anni segue con grande passione i pomodori de La Cesenate non ha dubbi: "mi accorgo che il pomodoro comincia a essere maturo, sentendolo, guardandolo, curandolo ogni giorno, a volte sembra maturo ma in realtà non è ancora pronto".
Spazio dunque alla creatività della cucina raccontata di chef Simone Salvini che ha preparato gustose ricette: gazpacho di pomodori e fragole con maionese al basilico, pasta integrale al sugo di pomodoro con briciole di pane limone e mandorle, bruschette di pane nero croccanti servite nei bicchieri con salsa di pomodoro e pomodori fritti con pastella di ceci.
 

PER 9 INTERVISTATE SU 10, L'ITALIA NON È UN PAESE PER DONNE

Si sentono discriminate, con minori opportunità di carriera e stipendi più bassi rispetto ai loro colleghi uomini. E per far valere la propria opinione, devono fare la voce grossa. Queste sono solo alcune delle condizione comuni alle donne che lavorano in Italia secondo quanto emerge da un recente sondaggio condotto da Hays, uno dei gruppi leader nel recruitment specializzato, che ha intervistato un campione di 150 professioniste, chiedendo loro cosa significhi rapportarsi con capi, colleghi e dipendenti, senza rinunciare alla propria femminilità. E i risultati non sono certo tra i più rosei.

Per il 96% delle intervistate, l'Italia non è un paese che facilita il "lavoro della donna"; tra i principali problemi evidenziati, l'arretratezza culturale del nostro paese, i pregiudizi, gli scarsi incentivi per le mamme lavoratrici e, infine, le posizioni ai vertici, ricoperte quasi esclusivamente da uomini.

"Nonostante rispetto al passato siano stati fatti passi avanti, alcuni dei dati che emergono dal sondaggio fanno riflettere – afferma Sofia Cortesi, Finance Director di Hays – Le lavoratrici italiane, si sentono quasi in dovere di sacrificare qualcosa pur di perseguire il successo e la carriera. Il 43%, per esempio, afferma di aver rinunciato alla propria femminilità sul posto di lavoro, adottando un atteggiamento più maschile per potersi fare strada, mentre il 44% afferma di aver addirittura sacrificato la propria famiglia".

"La parità sul lavoro tra uomini e donne è una realtà che, al momento, esiste solo sulla cartale fa eco Erika Perez, Director Hays Executive - Le lavoratrici restano un passo indietro rispetto ai colleghi maschi, sia in termini di trattamento retributivo sia di accesso al mondo del lavoro e ai ruoli decisionali. Le donne rappresentano una grande potenzialità che, il nostro Paese, ancora non riesce a valorizzare completamente. Ciò che è auspicabile è un cambio di direzione, che annulli i pregiudizi e i preconcetti, dando alle professioniste italiane gli stessi diritti dei colleghi uomini".

mercoledì 16 luglio 2014

Copy Office lancia una nuova vendita on line di toner e cartucce

Dopo aver acquisito l'esperienza necessaria, Copy Office di Perugia sta lanciando un nuovo sito di vendita on line di toner e cartucce. Gli articoli proposti sono tutti originali, con qualità garantita e di tutte le marche. Si possono trovare cartucce e toner Samsung, hp, apple, lexmark, Canon, epson, kyocera, oki, Olivetti, e tutte le altre. 
La disponibilitá dei prodotti è infatti massima, l'archivio del sito conta ben 22 mila articoli, tra cui anche toner e cartucce fuori produzione poiché la ditta offre la possibilità di reperirli dai mercati esteri. 

Tra questi più di 9 mila sono già presenti nei 4 magazzini della ditta, a Milano, Perugia, Empoli e Roma e questa disponibilità rende anche la spedizione molto più veloce. Infatti Copy  Office garantisce la consegna entro 48 ore dalla conferma dell'ordine. Inoltre, per dare maggiori garanzie al cliente, nel sito puoi controllare l'andamento della spedizione semplicemente inserendo un codice che viene spedito nel momento in cui la merce viene consegnata al corriere.

Digitando www.copy-toner.it si noterà subito che il sito si presenta molto pulito e semplice nella grafica e quindi molto facile da utilizzare. Acquistare un toner o una cartuccia non è mai stato così veloce, basta inserire il codice prodotto o ricercare la stampante in uso e subito vengono visualizzate a video tutte le cartucce o i toner a disposizione con i relativi prezzi. Se incontri qualche problema o dubbio nell'acquistare i prodotti di cui hai bisogno Copy Office ti dà assistenza sia telefonica che via mail o fax per aiutarti nell'acquisto. Puoi contattare la ditta anche se il toner o cartuccia non è disponibile al momento e quindi vuoi ordinarla  per averla prima possibile.

Oltre ad essere molto semplice ed affidabile il sito offre tutto questo servizio a prezzi molto concorrenziali. Sì perché i siti e-commerce del settore sono molti, ma copy-toner.it si è inserito subito in modo efficace, proponendo degli sconti che vanno al di là del 20% ! Cartucce e toner Samsung, epson, hp, e altre, tutte originali, hanno prezzi bassissimi, tra i più bassi proposti in rete.
Chi ha utilizzato il sito è rimasto soddisfatto lasciando commenti positivi anche nella piattaforma:

"Prodotti per plotter Canon IPF 650 a prezzi molto buoni, specialmente la testa di stampa PF-04.BRAVI!!!!"
"In generali i prezzi sono molto più bassi rispetto ai normali rivenditori, spedizione economica.Servizio buono."
"Toner xerox m24 scontati del 50%.meglio di così....alla prossima.Arrivederci!"
"Toner Ricoh MPC2050 arrivati con vettore Bartolini.Merce conforme.Spedizione e prezzo ok.Presonale al telefono cortese e qualificato."

www.copy-toner.it è quindi un nuovo e-commerce per toner e cartucce per stampanti che subito si è messo in evidenza per la serietà e l'affidabilità del servizio offerto e anche per la convenienza nell'acquistare i prodotti direttamente dal sito.
 
 
 

IBM: con SoftLayer cresce il cloud ibrido con nuovi clienti e servizi

IBM ha annunciato che SoftLayer sta favorendo l'adozione del cloud ibrido attraendo migliaia di nuovi clienti tra cui aziende leader di mercato. Per supportare tale crescita, IBM annuncia una serie di servizi cloud per l'impresa basati sull'infrastruttura SoftLayer.
A solo un anno dall'acquisizione, SoftLayer si è trasformata nella forza che spinge la rapida accelerazione di IBM nella sua leadership nel cloud computing. IBM ha acquistato SoftLayer a luglio 2013 per 2 miliardi di dollari e ha continuato a investire in modo rilevante nel suo portafoglio cloud.
Aziende di tutto il mondo stanno migrando verso il Cloud di IBM, con migliaia di clienti che solo nello scorso anno sono passati a SoftLayer. Aziende quali Macy's, Whirlpool, la consociata di Daimler moovel Gmbh, Sicoss Group e molte altre stanno trasformando il proprio IT per adattarsi all'era emergente del cloud ibrido. L'Hybrid Cloud rappresenta il meglio di entrambe le realtà in quanto collega i sistemi informatici tradizionali al cloud. I clienti possono mantenere il controllo 'on-premise' delle applicazioni strategiche e dei dati spostando nel cloud altri carichi di lavoro - i cosiddetti "systems of engagement" di clienti e partner - per un accesso rapido ai dati, l'ampliamento di nuovi servizi e la riduzione dei costi.
In un contesto in cui i dati sono diventanti la più importante risorsa naturale, le aziende ricercano modi più efficienti per la memorizzazione e il data mining, tutelando nel contempo la privacy e la sicurezza. Grazie al Cloud di IBM le aziende possono integrare in modo più rapido servizi e dati nuovi con quelli esistenti per dare impulso alle innovazioni e controllare, gestire e garantire in modo più semplice la sicurezza dei dati e delle applicazioni commerciali.
Oltre ai nuovi clienti, più di 1.000 business partner hanno accettato di offrire i propri servizi su SoftLayer. Le aziende che hanno scelto SoftLayer vanno da operatori globali quali Avnet, Arrow Electronics e Ingram Micro, ai fornitori di servizi e soluzioni cloud come Mirantis, Assimil8, Silverstring, Clipcard, SilverSky e Cnetric Enterprise Solutions.Le più grandi aziende americane, quelle con più di 1.000 dipendenti, reputano IBM il primo fornitore di cloud computing in quanto leader nel di fornire servizi di infrastruttura (IaaS) per cloud privati e pubblici [1].
"Durante il primo anno, SoftLayer si è rivelata un'acquisizione di fondamentale importanza per il Cloud IBM", ha affermato Erich Clementi, Senior Vice President, IBM Global Technology Services. "Nell'arco di breve tempo SoftLayer è diventata la base del portafoglio cloud di IBM che comprende servizi di infrastruttura, piattaforma e software-as-a-service e permette di trasformare il business di molte aziende, dalle start-up del web ad aziende consolidate che cercano la velocità, la flessibilità e la sicurezza tipici degli ambienti cloud ibridi. Tra tutte le opzioni di cloud pubblici e privati presenti sul mercato, il Cloud IBM con tutte le sue risorse, i suoi asset e le sue competenze, rappresenta la scelta logica per un mondo in cui il volume e la complessità dei carichi di lavoro incentrati sui dati crescono in modo esponenziale ogni giorno."
IBM offre servizi cloud per le imprese, ideati per far fronte ai Big Data
Con i big data che creano domanda per il cloud, SoftLayer avrà un ruolo di fondamentale importanza nel fornire alle aziende i Big data e gli analytics di IBM in modo più rapido, efficace ed efficiente. Tra le nuove offerte IBM renderà disponibili attraverso la piattaforma di sviluppo Bluemix e il proprio Marketplace Cloud i seguenti servizi:
• Watson Engagement Advisor su SoftLayer: consente alle aziende di ottenere dai big data insight tempestivi e utili trasformando la 'client experience' attraverso conversazioni in linguaggio naturale con sistemi intelligenti che migliorano con l'utilizzo. Basato su un processore POWER8 di IBM, i Power System integrati con l'infrastruttura di SoftLayer gestiranno i big data, l'analytics e richieste di capacità cognitive nel cloud a una velocità senza precedenti.
• Watson Developer Cloud su SoftLayer: permette l'accesso da parte di sviluppatori, imprenditori, accademici e system integrator alle capacità cognitive di Watson per integrarle nei loro prodotti e servizi da offrire al mercato.
• Più di 300 servizi IBM ora disponibili sul Cloud Marketplace di IBM, basato su SoftLayer, e comprendenti soluzioni di analytics come IBM multi-enterprise Relationship Management, SaaS che consente alle organizzazioni di collegare e gestire i processi di business condivisi in diverse community; Time Series Database, che connette le applicazioni all'Internet of Things; e Analytics Warehouse, che fornisce una piattaforma agile per il data warehousing e l'analytics.
• Aspera, la tecnologia di trasferimento ad alta velocità, è ora disponibile anche su SoftLayer permettendo agli utenti di spostare grandi quantità di dati strutturati e non strutturati con la massima velocità e sicurezza, indipendentemente dalla dimensione dei dati, dalla distanza, o dalle condizioni della rete.
• Elastic Storage: è il nuovo software-defined storage-as-a-service, disponibile su SoftLayer. Fornisce alle organizzazioni un accesso ad alta velocità a consistenti volumi di dati e una gestione seamless dei dati tra l'infrastruttura on-premise e il cloud.
• SoftLayer estende la caratteristica dell'addebito orario ai server bare-metal, offrendo i principali vantaggi del pay-as-you-go, tipici nell'uso del server virtuali, alle risorse dedicate. I bare metal server garantiscono alti livelli di prestazioni e di privacy che molte aziende desiderano.
• IBM Cloud modular management è un sistema di gestione dei servizi completamente automatizzato per aiutare le aziende a gestire con maggiore facilità i nuovi ambienti di applicazione cloud. IBM Cloud Modular Management consente alle aziende di scegliere in modo flessibile i servizi che desiderano gestire in autonomia o far gestire da IBM.
• JumpGate è un'altra novità disponibile su SoftLayer e che avrà un ruolo fondamentale nell'aiutare le aziende a creare il proprio ambiente cloud ibrido. JumpGate consente l'interoperabilità tra i cloud fornendo la compatibilità tra le API di OpenStack e le API proprietarie.

Le aziende portano le attività principali sul Cloud di IBM e su SoftLayer
Secondo Gartner, Inc [2], circa il 50 per cento delle grandi aziende realizzerà ambienti di cloud ibrido entro la fine del 2017. Con IBM che accelera la sua leadership nel cloud erogando funzionalità per big data e analytics per le aziende che passano a modelli di hybrid cloud, IBM annuncia che molti clienti nei principali settori stanno portando le loro operazioni IT core su SoftLayer.
La consociata moovel di Daimler utilizza l'infrastruttura cloud SoftLayer di IBM per sviluppare e distribuire mobile app per il proprio servizio di car sharing car2go. Le app per smartphone di moovel offrono una gamma di servizi di mobilità per lo sharing di vari mezzi di trasporto - quali treno, bicicletta, taxi e auto – aiutando i clienti a scegliere il modo più rapido o meno costoso di spostarsi da un punto all'altro. L'uso di SoftLayer garantisce le alte prestazioni necessarie a sviluppare l'app per smartphone di moovel utilizzabile in tutto il mondo.
Whirlpool, produttore e distributore leader a livello mondiale di elettrodomestici, trae vantaggio dal Cloud di IBM, incluso SoftLayer, per il passaggio da un ambiente on-premise ad un modello cloud ibrido integrato a livello globale, per gestire le vendite e-commerce, ottimizzare gli ordini, ridurre i costi, migliorare la flessibilità e accelerare i tempi di elaborazione. Whirlpool aveva bisogno di un ambiente flessibile e scalabile per l'hosting della sua piattaforma di e-commerce e per la memorizzazione e l'utilizzo di grandi quantità di dati relativi ai clienti e ai prodotti. L'azienda voleva una piattaforma di e-commerce integrata a livello globale e gestita a livello regionale, con la capacità di supportare il sistema esistente di gestione del ciclo di vita dei prodotti.
Macy's, importante azienda retail basata in Nord America, si avvale in modo completo delle caratteristiche di SoftLayer utilizzando un mix di serventi bare-metal e infrastruttura cloud condivisa realizzando un modello operativo innovativo che supporta la necessità di scalabilità tipica nel mondo retail e l'obiettivo strategico di disponibilità continua del servizio.
Sicoss Group, l'azienda che elabora i calcoli relativi alla previdenza e alle buste paga per le aziende messicane con il patronato della Mexican Social Security Authority, si sta trasformando per erogare nuovi servizi come i simulatori di calcolo degli stipendi e della partecipazione agli utili, servizi di formazione on-line alle aziende. Sicoss Group utilizza l'infrastruttura SoftLayer per consentire ai propri clienti di offrire nuovi servizi in meno di 48 ore attraverso lo storage virtuale di SoftLayer e i server Cloud dedicati. Sicoss Group si è affidato inoltre al Cloud IBM per gli alti livelli di sicurezza, per i servizi di backup e la sua esperienza nei servizi informatici. Con il nuovo modello di elaborazione delle buste paga e delle Risorse Umane basato sul cloud, Sicoss Group è in grado di migliorare la prontezza delle aziende di qualsiasi dimensione e aiutare i suoi clienti a rispettare la conformità in modo più facile ed efficiente.
Con l'acquisizione da 2 miliardi di dollari di SoftLayer, avvenuta un anno fa, IBM ha continuato a investire per rendere SoftLayer la base del suo portafoglio cloud. Questi investimenti comprendono:
• 1,2 miliardi di dollari per ampliare la presenza dei data center di SoftLayer a 40 sedi a livello globale, servendo tutte le principali geografie e centri finanziari entro il 2015
• 1 miliardo di dollari per avviare la divisione di business Watson, con l'esecuzione di Watson su SoftLayer
• 1 miliardo di dollari per la realizzazione della platform-as-a-service (PaaS) Bluemix per aiutare milioni di sviluppatori a creare applicazioni cloud da eseguire su SoftLayer. IBM sta ampliando la sua piattaforma di sviluppo Bluemix su SoftLayer con più di 50 servizi tra cui diverse tecnologie big data e analytics. Attualmente Bluemix è la maggiore piattaforma della Cloud Foundry Foundation
• L'annuncio dellIBM Cloud Marketplace e le più recenti acquisizioni cloud che comprendono Cloudant, Silverpop e Aspera a conferma dell'impegno di IBM su SoftLayer.

Ecolight presenta la "Guida rifiuti": una bussola per le aziende nella gestione dei rifiuti professionali

Dal consorzio una pubblicazione dedicata ad imprese e professionisti per non naufragare in mezzo ad obblighi e prescrizioni.

Disponibile on line gratuitamente

 

Tra obblighi e nuove normative talvolta c'è il rischio di perdersi. Ecolight, consorzio nazionale per la gestione dei rifiuti elettronici, delle pile e degli accumulatori esausti, ha realizzato una guida per le imprese ed i professionisti che si trovano a dover gestire i loro rifiuti. Un vademecum scritto da Paolo Pipere - esperto di Diritto dell'Ambiente, di Politiche ambientali pubbliche e di Gestione ambientale d'impresa nonché responsabile del Servizio Ambiente ed Ecosostenibilità della Camera di Commercio di Milano - che si propone di essere una bussola nel mare degli obblighi e delle prescrizioni. «Nell'ottica di dare un contributo significativo alla tutela dell'ambiente, abbiamo voluto promuovere questo testo quale strumento per affrontare e comprendere le normative che regolano la gestione dei rifiuti professionali -spiega il direttore generale di Ecolight, Giancarlo Dezio-. Prescrizioni complesse che Ecolight ha voluto semplificare attraverso il proprio servizio di gestione dei rifiuti professionali Fai Spazio per andare incontro alle esigenze delle aziende».

Il testo, che è disponibile gratuitamente in formato elettronico (è sufficiente registrarsi su www.ecolight.it), è strutturato in cinque capitoli: cosa si intende per rifiuti professionali; la loro gestione e gli adempimenti richiesti; cosa sono e come devono essere compilati i formulari di trasporto; i registri di carico e scarico e l'avvio al recupero e smaltimento. L'appendice è dedicata alla dismissione dei beni aziendali. «In modo sintetico ma esaustivo, affrontiamo un tema delicato per i rischi che comporta -ci muoviamo in ambito penale con sanzioni che possono arrivare fino a 26mila euro- e per la complessità in quanto le normative non sempre sono di facile interpretazione», prosegue Dezio.

Un dato di partenza: «La gestione dei rifiuti professionali è responsabilità di chi li produce. Ovvero, le aziende e i professionisti hanno l'obbligo di assicurarsi che siano gestiti in maniera corretta conservando la documentazione necessaria che attesti il giusto trattamento». Per questo è importante saper distinguere un rifiuto pericoloso da uno non pericoloso, saper leggere i codici che vengono attribuiti ai diversi materiali di scarto e conoscere come e perché devono essere compilati i vari formulari richiesti. Fondamentale non solamente ai fini ambientali ma anche fiscali, la questione legata al decespitamento dei beni aziendali. La legge introduce la cosiddetta "presunzione di cessione" per i beni che non si trovano più nell'azienda. Ma se sono materiali vecchi, quindi rifiuti, cosa fare? «Per  "vincere" la presunzione di cessione occorre provare che i beni sono stati regolarmente avviati a distruzione e non sono stati, invece, venduti evadendo le imposte dovute», ricorda il direttore di Ecolight.

In questo mare di normative, emergono però anche dei vantaggi per le imprese. «È possibile una riduzione della tassa comunale sui rifiuti». Precisa Dezio: «La legge infatti scorpora dalla tassa quelle superfici dove vengono prodotto rifiuti di cui è la stessa azienda che si occupa di gestire. Ovviamente con la documentazione alla mano». Conoscere il quadro normativo è importante. Importante è anche sapere cosa fare. «Per questo, come consorzio nazionale ci siamo messi a disposizione delle aziende per guidarle tra gli obblighi garantendo una corretta gestione dei loro rifiuti con un servizio dedicato».

 

Ecolight - Costituito nel 2004, è uno dei maggiori sistemi collettivi per la gestione dei Raee, delle Pile e degli Accumulatori. Il consorzio Ecolight, che raccoglie oltre 1.500 aziende, è il secondo a livello nazionale per quantità di immesso e il primo per numero di consorziati. È stato inoltre il primo sistema collettivo in Italia ad avere le certificazioni di qualità ISO 9001 e ISO 14001. È punto di riferimento per la grande distribuzione (Gdo) e tratta tutte le tipologie di Raee.

 

www.ecolight.it

Gruppo Areté porta in italia la scuola di vendita ValueSelling

L'agenzia milanese guidata da Giovanni L.M. Manera ha già realizzato importanti progetti con il partner americano tra i quali Autodesk, Monster e VMWare.



In un periodo di crisi economica diffusa e di competizione sempre più agguerrita sui mercati nazionali e internazionali, l'area commerciale ha acquisito un valore ancora più cruciale. L'importanza di un metodo, pertanto, risulta fondamentale: la vendita è una professione e, come tale, tutti possono studiarla, apprenderla e accrescere così

le proprie competenze. I clienti non chiedono brochure o noiose presentazioni; occorre invece entrare nei loro processi mentali per conquistarli, sapendo recepire con metodo le criticità della loro attività, per poi aiutarli a risolverle.

Gruppo Areté, agenzia di comunicazione e formazione in area commerciale, da 14 anni ha sviluppato un approccio alle vendite che consente alle aziende una differenziazione competitiva di lungo periodo.

Di recente, Gruppo Areté ha inoltre portato in Italia- come licenziataria- la metodologia ValueSelling Framework® della ValueSelling Associates, leader mondiale nella formazione per l’incremento delle prestazioni di vendita.

ValueSelling Associates offre consulenza personalizzata, lezioni face-to-face e corsi on line, corsi on-demand e train-the-trainer.

 

www.gruppoarete.com

Juan Carlos Puente nuovo vice presidente Market Operations per la regione EMEA. Whirlpool rafforza la leadership del marketing

Juan Carlos Puente è il nuovo vice presidente Market operations Whirlpool EMEA; a darne l'annuncio la presidente Esther Berrozpe. «Un unico vice presidente alla guida delle operazioni commerciali nella regione EMEA assicura coerenza alle scelte strategiche del go to market, semplifica l'organizzazione rendendo i processi decisionali più in linea con le dinamiche di mercato – ha dichiarato Berrozpe. Grazie alla nomina di Puente, al rinnovato assetto organizzativo e ai cambiamenti già effettuati nel settore market operations saremo dunque in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati per il triennio 2014-2016».

Puente, nato a Monterrey (Messico) il 23 novembre del 1974 e laureato in International Business Administration presso l'Instituto Tecnològico de Estudios Superiores de Monterrey, ha conseguito un Executive Global MBA presso la EGADE Business School della stessa università e la University of North Carolina at Chapel Hill negli Stati Uniti. È entrato in Whirlpool nel 1996 come marketing and sales executive: ha ricoperto negli anni ruoli di crescente responsabilità e complessità sino alla carica attuale di vice presidente e direttore generale Whirlpool Messico. La nomina è effettiva da giugno.

Lorenzo Paolini, vice presidente Market operations South Europe & MEA e amministratore delegato, amplia la sua area di responsabilità, che comprendeva Italia, penisola iberica e Grecia, ai mercati del Medio Oriente, del Nord Africa e del Sud Africa. Paolini riporterà a Puente.

 

www.whirlpoolcorp.com

www.whirlpool.it

 

BLC, in crisi i pagamenti: lo studio Cribis D&B 1Q 2014

L’osservatorio annuale di Cribis D&B sulla puntualità coi fornitori colloca la distribuzione moderna in coda all’intero retail


Brutte notizie dal mondo della distribuzione moderna. Secondo l’Osservatorio Cribis D&B - società del gruppo Crif specializzata nelle business information - sulla puntualità nei pagamenti, aggiornato al primo trimestre 2014, le imprese della distribuzione (Gd e Do) sono in chiara difficoltà nel saldare in tempo le fatture ai fornitori.

Nel primo trimestre del 2014 infatti solamente il 16,9% delle imprese in questione pagano alla scadenza. Una perfomance decisamente inferiore della media italiana, pari al 38%. Ben 21,1 punti percentuali in meno.

A fronte di solo un 16,9% di imprese virtuose, il 58,6% delle imprese paga entro il mese e ben il 24,5% oltre i 30 giorni di ritardo. Da segnalare inoltre il forte aumento dei ritardi gravi, passati dal 16,4% del 2010 all’attuale 24,5%, un + 49,7%

Peggio della GD/DO il comparto dell’Horeca, con solo il 14,2% di realtà che saldano le pendenze economiche alla scadenza. Il 49,6% paga entro un mese, il 36,2% oltre il mese di ritardo. Ritardi gravi saliti in 4 anni del 265,7%

 

A livello geografico la situazione è qualitativamente costante negli anni in tutti i settori: meglio il Nord-Est seguito dal Nord-Ovest quindi Centro, Sud e Isole.

 

Il quadro europeo e extra-europeo

In Europa i dati ricalcano quelli rilevati negli ultimi anni. La Germania rimane al primo posto, crolla la Gran Bretagna. A sorpresa anche la Cina è in difficoltà, all’ultimo posto in Asia in fatto di puntualità.

 

 

Il commento di Marco Preti, ad di Cribis D&B

“Questi dati ci forniscono lo specchio di uno scenario nuovo” commenta Marco Preti, amministratore delegato di CRIBIS D&B. “I ritardi di pagamento e in generale la rischiosità delle aziende italiane si assestano oggi su un nuovo livello, più alto rispetto al passato. A marzo 2014 il settore dei beni di largo consumo ha manifestato tutte le sue difficoltà rispetto alle imprese italiane, puntuali mediamente nel 38% dei casi. Inoltre, per tutto il 2013 in Italia si è registrata una crescita dei ritardi gravi che hanno raggiunto il 16% nell’ultima parte dell’anno, il 24,5 nella GD/DO. E’ difficile prevedere se questo trend  resterà stabile nei prossimi mesi o se peggiorerà ancora; sicuramente è difficile ipotizzare una riduzione dei ritardi nei pagamenti e del livello medio di rischiosità commerciale del tessuto aziendale italiano”.

“Analizzando l’andamento – prosegue Preti - dei fallimenti, si nota come nell’ultimo anno i fallimenti siano aumentati del 14% e di oltre il 50% rispetto al 2009. Un’altra evidenza deriva da una nostra recente ricerca sul Credit Management in cui oltre l’80% delle aziende italiane ha dichiarato di aver subito un grave insoluto e nel 40% dei casi si trattava di clienti con un’anzianità di fornitura superiore ai 5 anni, dato in crescita rispetto agli anni precedenti. Tutti i segnali di un contesto divenuto, negli ultimi 5 anni, molto più rischioso. Ci sono però anche dei segnali positivi, anche se non a costo zero per le aziende. Negli ultimi anni le imprese italiane hanno messo sempre più il controllo sui pagamenti al centro della propria gestione finanziaria, come uno dei fattori decisivi per rimanere sul mercato. Le imprese hanno investito molto in nuove strategie di gestione della clientela, come un più attento monitoraggio, nuove policy commerciali e, in alcuni casi, un ampliamento della struttura di credit management. Molto diffusa anche l’adozione di procedure di recupero dei crediti più tempestive e strutturate”.