"Nel secondo semestre del 2011 le piccole imprese italiane con meno di 20 addetti hanno subito una flessione dei loro fondamentali economici (produzione/domanda e fatturato sono scesi dello 0,3% rispetto al 1° semestre 2011 e l'occupazione dello 0,4%). Il quadro di riferimento è negativo in tutti i settori e gli ambiti territoriali di riferimento ma le piccole imprese dei servizi e quelle del Nord Italia evidenziano una sostanziale tenuta. Arrancano invece le realtà del Centro-Sud, il comparto manifatturiero (specie l'artigianato) e il commercio che aveva fatto registrare dinamiche negative anche negli scorsi semestri. Il IV Osservatorio sulla Piccola Impresa in Italia sostengono i ricercatori di Fondazione Impresa evidenzia come, nel 2° semestre del 2011, le piccole imprese non siano state risparmiate dall'avvento della recessione con flessioni della produzione/domanda, dell'occupazione e degli ordinativi. Le previsioni per il 1° semestre del 2012 non sono incoraggianti ma emergono alcuni spiragli positivi. Nel Nord Italia e in particolare a Nord Est le piccole imprese ritengono di migliorare, nel 1° semestre del 2012, la loro performance sia in termini di produzione/domanda (+0,3% rispetto al semestre scorso) sia occupazionale (+0,4%) mentre per il Centro Italia e il Mezzogiorno le stime sono negative. Le piccole imprese del Centro-Sud stanno sfruttando meno le opportunità offerte dall'export e rischiano secondo i ricercatori di Fondazione Impresa - di essere risucchiate dalla nuova recessione".
I PRINCIPALI RISULTATI
- La IV edizione dell'Osservatorio Congiunturale sulla Piccola Impresa in Italia (< 20 addetti) realizzato da Fondazione Impresa rileva che, anche le piccole imprese, sono state colpite dalla recessione nel 2° semestre del 2011: in calo produzione/domanda (-0,3%) e fatturato (-0,3%).
- L'occupazione risulta in flessione di 0,4 punti percentuali rispetto al semestre precedente e le previsioni per il 1° semestre del 2012 sono ancora negative (-0,1%).
- Gli spiragli positivi provengono dalle esportazioni che hanno continuato a crescere anche nel 2° semestre del 2011 (+0,8%) anche se a ritmi inferiori rispetto alle precedenti rilevazioni quando il fatturato derivante dalle vendite all'estero cresceva intorno ai 2 punti percentuali.
- Le piccole imprese del Nord Est hanno sofferto di meno: il fatturato è sceso di appena lo 0,1% rispetto al semestre precedente (1° 2011) e dello 0,2% su base tendenziale; le esportazioni sono aumentate più che nelle altre aree (+1,1% vs +0,8% della madia italiana). Più difficile la situazione nel Centro e Sud d'Italia dove il fatturato ha subito una flessione più marcata (rispettivamente del -0,5% e del -0,4%).
- Dinamiche positive solo per i Servizi (+0,1% sia per la domanda che per il fatturato) anche se l'occupazione scende anche qui (-0,1% su base congiunturale e -0,4% il tendenziale). Soffre più di tutti l'Artigianato che registra una contrazione pari allo 0,9% della produzione (-0,8% il fatturato) e la più ampia fuoriuscita occupazionale (-1,2% rispetto al 1° semestre del 2011).
- Questi i risultati principali del IV Osservatorio Congiunturale sulla Piccola Impresa in Italia, indagine che ha coinvolto 1.200 imprese (< 20 addetti) su base nazionale e realizzato da Fondazione Impresa.
RISULTATI GENERALI | Nel secondo semestre del 2011 le piccole imprese italiane sono ritornate in difficoltà: produzione/domanda e fatturato hanno registrato il segno meno (-0,3% rispetto a quanto evidenziato nel primo semestre del 2011). L'export della piccola impresa ha continuato a crescere (+0,8% rispetto al semestre precedente) ma su ritmi inferiori rispetto alle precedenti rilevazioni. L'occupazione - che sembrava aver esaurito la fase di contrazione (le previsioni di 6 mesi fa profilavano un leggero aumento: +0,1%) - ha registrato una contrazione dello 0,4% a livello congiunturale (II sem. 2011 su I sem. 2011).
SETTORI ECONOMICI | La crisi è evidente in 3 dei 4 settori presi in esame. Rispetto al I semestre del 2011, solo i Servizi registrano il segno "più" (+0,1% sia in termini di domanda che di fatturato). Ma se si volge lo sguardo all'occupazione i segnali sono negativi: -0,1% in termini congiunturali e -0,4% su base tendenziale.
Nel II semestre del 2011 a soffrire più di tutti è stato l'Artigianato: a livello congiunturale si registrano contrazioni molto profonde per la produzione (-0,9%), il fatturato (-0,8%) e l'occupazione (-1,2%). La Piccola impresa manifatturiera ha sofferto un po' meno dell'artigianato (produzione -0,4% e occupazione -0,5%) anche grazie all'andamento delle esportazioni (+0,9% rispetto al semestre precedente).
Prosegue la crisi per il Commercio: le dinamiche economiche sono negative (-0,4% per la domanda e -0,3% per il fatturato). Male anche l'occupazione (-0,4%) con previsioni pessime per la prima parte del 2012 (-0,4%).
DOVE | La crisi del II semestre del 2011 ha investito in maniera indistinta tutte le aree del Paese con il Nordest che evidenzia, rispetto alle altre ripartizioni geografiche, qualche risultato più positivo nell'export (+1,1%) e negli investimenti (12,4% di investimenti) ed una maggiore tenuta dei livelli di fatturato e ordini (-0,1%). Il Nordovest si pone in scia agli andamenti del Nordest con qualche riscontro leggermente meno negativo in termini occupazionali (-0,4%) e di produzione/domanda (-0,2%).
In termini di produzione/domanda le piccole imprese del Centro e del Sud d'Italia hanno sofferto come quelle del Nord d'Italia ma sono risultate più in difficoltà in riferimento al fatturato (rispettivamente -0,5% e -0,4%) e agli ordinativi (-0,8% e -0,7%).
PREVISIONI | Le previsioni lasciano pochi dubbi: nel I semestre del 2012 nessun settore farà registrare incrementi della produzione/domanda e per quanto riguarda l'occupazione solo nei servizi si prospetta un leggero aumento (+0,2%). A livello generale, infatti, le piccole imprese stimano ancora cali occupazionali (-0,1%) con effetti particolarmente negativi per artigianato e commercio (-0,4% per entrambi) e poco incoraggianti per la piccola impresa manifatturiera (-0,2%). Per quanto concerne gli investimenti in tutti i comparti si prevede una maggiore incidenza della quota degli investitori a conferma che le piccole imprese si dimostrano pro-attive.
TUNNEL DELLA CRISI | Rappresentando la crisi economica come un tunnel lungo 100 metri, come nelle rilevazioni precedenti si è chiesto alle imprese di indicare a che punto del tunnel si trovano. Le piccole imprese italiane risultano ancora in crisi e la fine del tunnel è lontana. Si ritrovano al metro 66,8 e rispetto alla scorsa rilevazione (I semestre del 2011) le piccole imprese hanno percorso appena 1,2 metri in più. Nell'ultimo semestre la progressione verso l'uscita dal tunnel ha perso slancio e, rispetto all'inizio del 2010, sono meno di 8 (7,5 per l'esattezza) i metri guadagnati.
Le piccole aziende operanti nei servizi corrono davanti alle altre (sono al metro 70,0). In difficoltà il commercio (appena al metro 60,5) che tra la crisi e il calo della domanda interna ha subito il contraccolpo più pesante (successivi cali congiunturali). Artigianato (al metro 68,3) e piccola impresa manifatturiera (68,1) avanzano a piccolissimi passi (meno di un metro guadagnato in un mese) e aumenta il loro divario con i servizi.
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