«Il Governo faccia marcia indietro. L'aumento dell'Iva previsto per ottobre distruggerà anche quel poco di consumi che ancora oggi continuano a reggere. L'Istat ha certificato un ritorno dei consumi italiani ai dati del 1998; il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha criticato la scelta di pareggiare le minori entrate fiscali con l'aumento dell'Iva; il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha detto chiaramente che ci troveremo di fronte a una Caporetto se il Governo non dovesse cambiare idea sull'Iva introducendo, al contrario, una vera e propria chirurgia ricostruttiva. Se il Governo Monti non dovesse ripensare a questa manovra, altro che Caporetto, ci troveremo di fronte a una Waterloo. Perché anche quei pochi comparti che ancora crescono, come quello della vendita diretta a domicilio, si troveranno di fronte un nemico subdolo impossibile da sconfiggere».
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